lunedì 17 settembre 2012

8 stati in 4 giorni

Per un totale di quasi 2000 miglia (o come diciamo noi, nei paesi civilizzati, circa 3200 km).
Questo il bilancio del viaggio Baltimora, Maryland - St. Louis, Missouri.
All'andata, effettuata tra giovedì e venerdì, abbiamo attraversato Maryland, West Virginia e parte di Kentucky. Infatti ci siamo fermati ad Elizabethtown per la notte per spezzare il viaggio.
Io ero in macchina con Hari, Madhuri e Jana. Per passare il tempo abbiamo fatto l'elenco di tutti i 50 stati che compongono gli Stati Uniti... con scarsi risultati perché ce ne mancava sempre qualcuno, ma siamo scusati perché nessuno di noi è autoctono. La sfida nei giorni successivi si è evoluta con l'aggiunta delle due lettere che fanno da sigla ad ogni stato (es. MD per Maryland, MO per Missouri) e poi qualcosa di particolare che contraddistingue ogni stato (es. i granchi blu per il Maryland, le pesche per la Georgia). C'è stato anche un tentativo di semi-sfida con le capitali, ma non è da contare perché io e Hari guardavamo la cartina... e comunque secondo noi come capitali degli stati hanno preso città assolutamente a caso... e se non ci credete andate a controllare qual è la capitale dello stato di New York o della California!
Venerdì abbiamo fatto tappa alle Mammouth Cave, un sistema di grotte che si estende in Kentucky e, a detta loro, è il più esteso al mondo.
cimitero delle prime guide nelle grotte, principalmente indiane o di etnia mista 



prima di entrare nelle grotte abbiamo fatto due passi in mezzo ai boschi del Kentucky



ed eccomi con Wilson in mezzo ai boschi per l'appunto


noi abbiamo visitato solo una parte del sistema di grotte che si chiama Frozen Niagara, perché le stalattiti e stalagmiti formano una specie di cascata. Questa è l'unica parte del sistema di grotte che ha stalattiti e stalagmiti, nella parte che non abbiamo visto non ce ne sono perché non c'è gocciolamento di acqua.







purtroppo le foto nelle grotte non sempre rendono l'idea



ed eccoci nelle grotte



Dopo la visita alle grotte il programma prevedeva di andare a visitare una distilleria di whiskey e bourbon, ma alle tre del pomeriggio era già chiusa e abbiamo quindi optato per andare a visitare qualcos'altro.
Come sapete negli States la politica di vendita alcolici è abbastanza stretta, oltretutto in alcuni stati credo nemmeno li vendano e di solito non si possono comprare nei supermercati di domenica.

Seconda tappa: nei dintorni di Elizabethtown c'è il monumento al luogo dove è nato Lincoln.

questa sarebbe la capanna dove è nato Lincoln, che si trova dentro all'edificio della foto precedente...

...peccato che questo cartello spieghi invece che quella all'interno probabilmente non è la vera casa dove è nato Lincoln... infatti poi per strada abbiamo visto un altro posto che si vantava di essere il luogo della nascita...


capanne costruite sullo stile di frontiera del Kentucky (che sia una di quelle la casa di Lincoln??)

Su consiglio del gestore del negozio di souvenir del memoriale a Lincoln, ci siamo poi diretti a Bardstown.

dove abbiamo trovato il Kentucky Bourbon Festival...

ecco quindi Wilson che si beve un Manhattan (preparato con il Martini come vermouth, non potevo non prenderglielo)

strade trafficatissime a Bardstown
  

questa casa mi piaceva proprio

devo dire che macchine così le ho viste solo nei film!









fa molto Midwest, vero?

suppongo per qualche legge che vieta la vendita di alcolici in occasioni mondane al Bourbon festival non vendono alcolici

Casa Zombie

Dopo di questo ci siamo diretti a St. Loius, in Missouri, dove siamo arrivati nella notte, in tempo per andare a mangiare qualcosa al Casinò (il cibo costa poco ed è buono) e andare a letto.
Sabato mattina giretto per la downtown di St. Louis, dove tutti i negozi sono chiusi ed essenzialmente non c'è nessuno in giro. Abbiamo perciò supposto che il centro sia più che altro per uffici e quindi nel weekend non ci sia molto di aperto.
L'architettura di St. Louis è interessante, è un misto di stili molto diversi.




ed ecco il famoso arco di St. Louis, il Gateway Arch, monumento a Jefferson per ricordare l'espansione verso il West


non chiedetemi perché la fontana è verde... forse qui festeggiano San Patrizio con molto ritardo...

che faccia strana ho??


ed ecco un po' di architettura di St. Louis






tutto l'arco non mi ci stava nella foto, è davvero grande




peccato fosse molto nuvoloso


e c'era pure molto vento, come si nota dai miei capelli... Wilson non ha di questi problemi, usa molta lacca...

pronta per salire sul tram per andare in cima all'arco

quelle cose rotonde sono le cabine per salire, massimo 5 persone, ma in 4 si stava strettini, fortuna che Wilson è molto magro

ingresso della cabina del tram

ed eccoci in cima all'arco, vista ad est: il fiume Mississipi!


Wilson ad una delle finestrelle dell'osservatorio


vista dall'alto verso ovest, il centro di St. Louis


l'edificio in basso a sinistra era il nostro albergo, l'Hyatt, proprio di fronte all'arco (peccato che la camera fosse su un altro lato, presumo che quelle vista arco siano più costose)

siamo un po' in alto... 192 metri per la precisione, peraltro leggo ora su Wikipedia che questo è il monumento più alto negli Stati Uniti


ed ecco infatti il cartello nel punto più alto


scusate le foto un po' storte ma in cima il pavimento era comunque ad arco...



e per riuscire a farlo stare tutto in una foto sono salita alla terrazza panoramica al 18° piano dell'albergo


vedute del Mississipi



Dopo la visita all'arco ci siamo preparati per andare al matrimonio di Ben, il vero motivo per questo lungo viaggio fino a St. Louis.
La ceremonia, in realtà rito civile, celebrata da un amico degli sposi, si svolgeva nella fattoria dei genitori della sposa ed è stata una cosa molto informale e non convenzionale nemmeno per gli americani.
Prima dell'inizio un paio di cavalli sono usciti dal recinto ed è stato interessante vedere la sorella della sposa, nonché damigella d'onore, a piedi scalzi a recuperarne uno. A dire il vero anche la sposa era piedi scalzi per il prato...
Per riassumete: meno di 50 invitati, tutti in piedi attorno agli sposi per il momento della cerimonia che non sarà durata nemmeno mezz'ora, al momento finale del bacio degli sposi tutti a soffiare bolle di sapone (dai contenitori appositamente preparati per l'occasione). Niente marcia nuziale ma "All you need is love".
Aperitivo con pane e formaggi, cena a buffet con piatti vegani (la sposa è vegana) e pollo (per i non vegani, tra cui lo sposo), torte fatte in casa in stile Midwest dalla nonna, mamma e suocera e un paio di torte di pasticceria per quelli a cui non piacciono le torte fatte in casa. Cena servita nella tenda appositamente preparata nel giardino, 5 tavoli in tutto. Presenza di vini italiani tra cui il Brunello di Montalcino.
Pista da ballo in mezzo alla tenda dove ad un certo punto si ballava a piedi scalzi... io no a dire il vero, l'aria era fresca e ho preferito tenere i piedi coperti.
Tutto molto intimo e informale, mi è proprio piaciuto.
Domenica siamo poi tornati facendo tutta una tirata fino a Baltimora, con solo qualche pausa bagno-benzina, e due stop più lunghi per pranzo e cena... è stato abbastanza stancante anche se io non ho guidato (non ho ancora la patente americana e sono qui da troppo tempo per usare quella italiana).
12 ore di viaggio, con le pause sono diventate circa 14, ma il vero record sono i 7 stati toccati in un solo giorno: Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia, Pennsylvania e Maryland!!

2 commenti:

  1. Ciao Vale, adoro leggere i tuoi reportage di viaggio, mi fanno sentire come fossi lì. E in questi giorni mi fa bene riuscire a far viaggiare la mente. Saresti piaciuta molto a mia mamma.
    Sono contenta che tu compaia di più nelle foto, sei bellissima, e Wilson è proprio una star :)
    Peccato per le foto del matrimonio, ero e sono molto curiosa.

    Bacioni

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  2. Wilson sta assumendo i connotati di un vero pioniere, prima o poi lo vedremo vicino ad un carro Conestoga con un Winchester sulla spalla...a proposito Vale, ti ho chiesto l'amicizia su facebook, ma come direbbero da quelle parti "you don't cake me..." fa niente, un abbraccio ciao e grazie anche di questo viaggio...ti pareva se Greta :-* non voleva vedere le foto del matrimonio... ;-)

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